Author: | Arundhati Roy, David Barsamian | ISBN: | 9788823501041 |
Publisher: | Guanda | Publication: | June 14, 2012 |
Imprint: | Guanda | Language: | Italian |
Author: | Arundhati Roy, David Barsamian |
ISBN: | 9788823501041 |
Publisher: | Guanda |
Publication: | June 14, 2012 |
Imprint: | Guanda |
Language: | Italian |
«...l’autrice del Dio delle piccole cose persegue tenacemente la sua strada contro la globalizzazione imperiale. E la sua parola è più affilata che nel recente passato.»
Il Secolo XIX su L’impero e il vuoto
«Nelle mani di Arundhati le parole diventano armi, le armi dei movimenti di massa.»
Naomi Klein
«La polemica di Arundhati Roy è importante e necessaria... dobbiamo esserle grati per il suo coraggio e il suo talento.»
Salman Rushdie
«In India e in tutto il mondo i nostri margini di libertà si stanno riducendo a una velocità spaventosa» denuncia Arundhati Roy. L'autrice del Dio delle piccole cose ha già messo le sue doti di narratrice al servizio della democrazia e dei diritti umani. Ora, nelle conversazioni con David Barsamian qui raccolte, smaschera gli schemi del potere globalizzato e ci obbliga a riflettere e a prendere una posizione. Perché Arundhati Roy non si accontenta di sventolare bandiere. La sua è una nuova forma di attivismo politico: quella di una cittadina indiana che non solo arriva al cuore dell'impero, ma parla «da schiava che pretende di criticare il suo sovrano». Che parli dell'asservimento al potere dei media occidentali, dl terrorismo internazionale o delle corrotte politiche di privatizzazione in India, Arundhati Roy dimostra tutta la sua capacità di «visualizzare la struttura invisibile dell'impero odierno», come scrive Naomi Klein nell'introduzione. Ma in queste pagine la narratrice indiana parla anche di sé, della sua vicenda umana e famigliare segnata dall'assenza della figura paterna, e poi degli studi, dei viaggi, del successo mondiale dei suoi libri. Ne esce così il fulmineo ritratto di una protagonista della letteratura contemporanea, diventata icona del movimento contro la guerra e per i diritti civili.
«Gli scrittori di successo si accontentano del successo e cercano casomai di ripeterlo. Arundhati Roy si è servita del successo per farsi avanti come attivista dentro tante battaglie politiche ed ecologiche che riguardano il suo Paese e non solo...»
Goffredo Fofi, Il Sole 24 Ore
«Arundhati Roy oppone al terrore, a ogni terrore, la forza del sogno.»
La Stampa
«I suoi saggi sono la prova del suo talento come scrittrice e del suo coraggio di cittadina. Con la sua presenza e i suoi testi lotta contro un mondo che sceglie la guerra come strumento di governo e sceglie investimenti che in India come altrove distruggono l’ambiente e le economie locali.»
il Manifesto
«L’autrice è una donna che mette tutta se stessa nei suoi ideali. Con passione e rabbia.»
Chicca Gagliardo, Glamour
«...l’autrice del Dio delle piccole cose persegue tenacemente la sua strada contro la globalizzazione imperiale. E la sua parola è più affilata che nel recente passato.»
Il Secolo XIX su L’impero e il vuoto
«Nelle mani di Arundhati le parole diventano armi, le armi dei movimenti di massa.»
Naomi Klein
«La polemica di Arundhati Roy è importante e necessaria... dobbiamo esserle grati per il suo coraggio e il suo talento.»
Salman Rushdie
«In India e in tutto il mondo i nostri margini di libertà si stanno riducendo a una velocità spaventosa» denuncia Arundhati Roy. L'autrice del Dio delle piccole cose ha già messo le sue doti di narratrice al servizio della democrazia e dei diritti umani. Ora, nelle conversazioni con David Barsamian qui raccolte, smaschera gli schemi del potere globalizzato e ci obbliga a riflettere e a prendere una posizione. Perché Arundhati Roy non si accontenta di sventolare bandiere. La sua è una nuova forma di attivismo politico: quella di una cittadina indiana che non solo arriva al cuore dell'impero, ma parla «da schiava che pretende di criticare il suo sovrano». Che parli dell'asservimento al potere dei media occidentali, dl terrorismo internazionale o delle corrotte politiche di privatizzazione in India, Arundhati Roy dimostra tutta la sua capacità di «visualizzare la struttura invisibile dell'impero odierno», come scrive Naomi Klein nell'introduzione. Ma in queste pagine la narratrice indiana parla anche di sé, della sua vicenda umana e famigliare segnata dall'assenza della figura paterna, e poi degli studi, dei viaggi, del successo mondiale dei suoi libri. Ne esce così il fulmineo ritratto di una protagonista della letteratura contemporanea, diventata icona del movimento contro la guerra e per i diritti civili.
«Gli scrittori di successo si accontentano del successo e cercano casomai di ripeterlo. Arundhati Roy si è servita del successo per farsi avanti come attivista dentro tante battaglie politiche ed ecologiche che riguardano il suo Paese e non solo...»
Goffredo Fofi, Il Sole 24 Ore
«Arundhati Roy oppone al terrore, a ogni terrore, la forza del sogno.»
La Stampa
«I suoi saggi sono la prova del suo talento come scrittrice e del suo coraggio di cittadina. Con la sua presenza e i suoi testi lotta contro un mondo che sceglie la guerra come strumento di governo e sceglie investimenti che in India come altrove distruggono l’ambiente e le economie locali.»
il Manifesto
«L’autrice è una donna che mette tutta se stessa nei suoi ideali. Con passione e rabbia.»
Chicca Gagliardo, Glamour