Author: | Eric-Emmanuel Schmitt | ISBN: | 9788866323259 |
Publisher: | Edizioni e/o | Publication: | December 28, 2012 |
Imprint: | Edizioni e/o | Language: | Italian |
Author: | Eric-Emmanuel Schmitt |
ISBN: | 9788866323259 |
Publisher: | Edizioni e/o |
Publication: | December 28, 2012 |
Imprint: | Edizioni e/o |
Language: | Italian |
Il visitatore è il testo teatrale di un’importante spettacolo di Eric-Emmanuel Schmitt, messo in scena innumerevoli volte in tutta Europa. Aprile 1938. L’Austria è stata da poco annessa al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud, il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via dalla Gestapo. Improvvisamente dalla finestra spunta un inaspettato visitatore intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell’inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell’importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che quel curioso individuo in frac non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto, Freud si rende presto conto di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che costituisce il grosso della pièce, è ciò che di più commovente, dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di sé stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a esclamare: «Se sei onnipotente, sei cattivo; e se non sei cattivo, non sei abbastanza potente. Criminale o limitato, non sei un dio all’altezza di Dio». Il visitatore è stato tradotto in 15 lingue e rappresentato in 25 paesi. In Italia è stato portato in scena per la prima volta nel 1996 per l’interpretazione di Turi Ferro e Kim Rossi Stuart. Riallestito nella stagione 2013/2014 e 2014/2015 con Alessandro Haber e Alessio Boni, regia di Valerio Binasco.
Il visitatore è il testo teatrale di un’importante spettacolo di Eric-Emmanuel Schmitt, messo in scena innumerevoli volte in tutta Europa. Aprile 1938. L’Austria è stata da poco annessa al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud, il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via dalla Gestapo. Improvvisamente dalla finestra spunta un inaspettato visitatore intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell’inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell’importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che quel curioso individuo in frac non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto, Freud si rende presto conto di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che costituisce il grosso della pièce, è ciò che di più commovente, dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di sé stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a esclamare: «Se sei onnipotente, sei cattivo; e se non sei cattivo, non sei abbastanza potente. Criminale o limitato, non sei un dio all’altezza di Dio». Il visitatore è stato tradotto in 15 lingue e rappresentato in 25 paesi. In Italia è stato portato in scena per la prima volta nel 1996 per l’interpretazione di Turi Ferro e Kim Rossi Stuart. Riallestito nella stagione 2013/2014 e 2014/2015 con Alessandro Haber e Alessio Boni, regia di Valerio Binasco.