Author: | Michel Serres, Roberto Alessandrini, René Girard | ISBN: | 9788810968833 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | March 24, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Michel Serres, Roberto Alessandrini, René Girard |
ISBN: | 9788810968833 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | March 24, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
Per «comprendere l’incomprensibile del XX secolo» – i milioni di morti delle due guerre mondiali e lo sterminio del popolo ebraico nei campi nazisti – serve, a giudizio di Michel Serres, un modello «antropologico e tragico» come quello elaborato da René Girard. Esso è incentrato sul carattere mimetico, cioè imitativo, del desiderio – un processo da cui derivano sia la trasmissione del sapere sia la violenza – e sul nesso che lega in modo inscindibile il sacro alla logica arcaica del sacrificio e al ruolo del «capro espiatorio». Sul filo che interseca il tragico e la pietà si svolge il discorso con il quale Serres accoglie l’amico Girard tra gli eletti dell’Accademia di Francia. Girard, a sua volta, secondo la tradizione della storica istituzione, fa il suo esordio ricordando il suo immediato predecessore defunto. È il domenicano Ambroise-Marie Carré, celebre predicatore che negli anni della guerra aveva svolto un ruolo importante nella resistenza ai nazisti. Girard si sofferma sul dramma spirituale che ha accompagnato la sua vita: una profonda e intensa esperienza mistica, avvenuta alla precoce età di quattordici anni, orienta tutte le sue scelte ma, nonostante le attese, non si ripeterà più generando un irrequieto senso di fallimento personale. A padre Carré serve tempo per comprendere che l’ambizione e l’orgoglio rischiano di travolgere la grazia e per convertire il suo progetto di santità in una resa alla misericordia divina.
Per «comprendere l’incomprensibile del XX secolo» – i milioni di morti delle due guerre mondiali e lo sterminio del popolo ebraico nei campi nazisti – serve, a giudizio di Michel Serres, un modello «antropologico e tragico» come quello elaborato da René Girard. Esso è incentrato sul carattere mimetico, cioè imitativo, del desiderio – un processo da cui derivano sia la trasmissione del sapere sia la violenza – e sul nesso che lega in modo inscindibile il sacro alla logica arcaica del sacrificio e al ruolo del «capro espiatorio». Sul filo che interseca il tragico e la pietà si svolge il discorso con il quale Serres accoglie l’amico Girard tra gli eletti dell’Accademia di Francia. Girard, a sua volta, secondo la tradizione della storica istituzione, fa il suo esordio ricordando il suo immediato predecessore defunto. È il domenicano Ambroise-Marie Carré, celebre predicatore che negli anni della guerra aveva svolto un ruolo importante nella resistenza ai nazisti. Girard si sofferma sul dramma spirituale che ha accompagnato la sua vita: una profonda e intensa esperienza mistica, avvenuta alla precoce età di quattordici anni, orienta tutte le sue scelte ma, nonostante le attese, non si ripeterà più generando un irrequieto senso di fallimento personale. A padre Carré serve tempo per comprendere che l’ambizione e l’orgoglio rischiano di travolgere la grazia e per convertire il suo progetto di santità in una resa alla misericordia divina.