Author: | Silvio Berardi | ISBN: | 9788898533817 |
Publisher: | Sapienza Università Editrice | Publication: | May 23, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Silvio Berardi |
ISBN: | 9788898533817 |
Publisher: | Sapienza Università Editrice |
Publication: | May 23, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nel 1908, per la prima volta, il pensiero e l’opera di Giuseppe Mazzini trovarono una compiuta interpretazione socialista. Il saggio del sindacalista rivoluzionario Alfredo Bottai mirava, infatti, a conferire una diversa prospettiva al magistero del patriota genovese. Egli si prefiggeva, con il suo scritto, di affermare l’esistenza di un socialismo italiano interclassista, fondato sull’associazionismo, che traeva le sue origini dai padri del Risorgimento democratico, sorto quando Karl Marx non aveva ancora posto le basi del suo socialismo scientifico. Il lavoro di Bottai incontrò molteplici consensi all’interno del Partito Repubblicano Italiano e numerosi suoi esponenti, ancor prima dell’inizio dell’età fascista, si prodigarono per l’attuazione dei punti programmatici in questo contenuti. Soltanto, però, all’indomani della seconda guerra mondiale, il socialismo mazziniano poté trovare una organica teorizzazione scientifica grazie all’opera di Giulio Andrea Belloni, segretario del Pri nel 1946 e fondatore della rivista «L’Idea Repubblicana». Belloni divenne il leader indiscusso della sinistra repubblicana, ovvero dei socialisti mazziniani, i quali si proponevano la realizzazione di un terzaforzismo che riteneva improrogabile l’attuazione di un’integrale riforma agraria e lo sviluppo dell’azionariato operaio. Un terzaforzismo capace di coinvolgere anche tutti quei socialisti, come Gaetano Salvemini, disponibili alla nascita di una concentrazione laica, riformista e progressista, alternativa sia al Pci che alla Dc.
Silvio Berardi è professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma. I suoi studi si incentrano soprattutto sul pensiero federalista e repubblicano italiano e sul processo di integrazione europea tra Ottocento e Novecento. È componente del Comitato scientifico del «Centro di studi storici, politici e sociali Gaetano Salvemini» e della «Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice». Tra le sue pubblicazioni: Verso un nuovo Risorgimento. Il Carteggio tra Arcangelo Ghisleri e Giulio Andrea Belloni (1923-1938), Bonanno, Acireale-Roma, 2015; Mary Tibaldi Chiesa. La prima donna repubblicana in Parlamento tra cooperazione internazionale e mondialismo, Milano, FrancoAngeli, 2012; Francesco Saverio Nitti. Dall’Unione Sovietica agli Stati Uniti d’Europa, Roma, Anicia, 2009.
Nel 1908, per la prima volta, il pensiero e l’opera di Giuseppe Mazzini trovarono una compiuta interpretazione socialista. Il saggio del sindacalista rivoluzionario Alfredo Bottai mirava, infatti, a conferire una diversa prospettiva al magistero del patriota genovese. Egli si prefiggeva, con il suo scritto, di affermare l’esistenza di un socialismo italiano interclassista, fondato sull’associazionismo, che traeva le sue origini dai padri del Risorgimento democratico, sorto quando Karl Marx non aveva ancora posto le basi del suo socialismo scientifico. Il lavoro di Bottai incontrò molteplici consensi all’interno del Partito Repubblicano Italiano e numerosi suoi esponenti, ancor prima dell’inizio dell’età fascista, si prodigarono per l’attuazione dei punti programmatici in questo contenuti. Soltanto, però, all’indomani della seconda guerra mondiale, il socialismo mazziniano poté trovare una organica teorizzazione scientifica grazie all’opera di Giulio Andrea Belloni, segretario del Pri nel 1946 e fondatore della rivista «L’Idea Repubblicana». Belloni divenne il leader indiscusso della sinistra repubblicana, ovvero dei socialisti mazziniani, i quali si proponevano la realizzazione di un terzaforzismo che riteneva improrogabile l’attuazione di un’integrale riforma agraria e lo sviluppo dell’azionariato operaio. Un terzaforzismo capace di coinvolgere anche tutti quei socialisti, come Gaetano Salvemini, disponibili alla nascita di una concentrazione laica, riformista e progressista, alternativa sia al Pci che alla Dc.
Silvio Berardi è professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma. I suoi studi si incentrano soprattutto sul pensiero federalista e repubblicano italiano e sul processo di integrazione europea tra Ottocento e Novecento. È componente del Comitato scientifico del «Centro di studi storici, politici e sociali Gaetano Salvemini» e della «Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice». Tra le sue pubblicazioni: Verso un nuovo Risorgimento. Il Carteggio tra Arcangelo Ghisleri e Giulio Andrea Belloni (1923-1938), Bonanno, Acireale-Roma, 2015; Mary Tibaldi Chiesa. La prima donna repubblicana in Parlamento tra cooperazione internazionale e mondialismo, Milano, FrancoAngeli, 2012; Francesco Saverio Nitti. Dall’Unione Sovietica agli Stati Uniti d’Europa, Roma, Anicia, 2009.