Author: | Allan Kardec | ISBN: | 9788892547247 |
Publisher: | Allan Kardec | Publication: | January 20, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Allan Kardec |
ISBN: | 9788892547247 |
Publisher: | Allan Kardec |
Publication: | January 20, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Cosa c'è oltre la vita fisica? Domanda alla quale hanno tentato di rispondere filosofi di tutte le età dell'uomo. In ogni opera filosofica. A partire dalla gnoseologia, ovvero la conoscenza del conosciuto, e osservando la natura, si è cercato di cogliere il senso della vita e il senso della morte.
Kardec, nella seconda metà de l'800, ha una intuizione, evocare gli spiriti e dalle loro rilevazione studiare cosa accade dopo aver lasciato l'involucro fisico. La Chiesa non condanna più la evocazioni dei morti, retaggio biblico della legge di Mosè.
Nella sua opera, Kardec, compie un viaggio straordinario, in cui parla del mondo, delle sue ere geologiche e le mette a confronto con la Bibbia, ma fa di più, parla di inferno, purgatorio e paradiso come di rappresentazioni simboliche, sostituite – nel mondo spiritista - da anime o spiriti felici, in condizioni mediocri, anime sofferenti e indurite. Sovrasta tutto l'idea di un Dio troppo buono da essere vendicativo affliggendo peni eterne. Si potrebbe dire che il libro mostra una religione più credibile dove alla fine uno passa ad altra vita spirituale portando il proprio corredo e se è limitato partirà da un livello basso e se è un criminale il suo sarà un viaggio nelle tenebre per lungo tempo. Le tenebre che spesso vengono evocate anche oggi da Papa Francesco come luogo dal quale muoverci per andare verso la luce verso un Dio misericordioso verso tutti. Proprio quello che l’eretico Kardec scriveva 150 anni fa.
Un libro da leggere per cultura personale, soprattutto. Kardec è famoso per aver inventato lo spiritismo, molto caro a medium, parapsicologi e amanti dell'occulto. Ma, leggendo gusterete questo linguaggio delicato, pedagogico senza la pretesa di voler convincere ma come studio e ricerca immergendovi in quella della Società Parigina di spiritualismo del 1860, dove Kardec assisteva alle sedute e trascriveva meticolosamente tutto ciò che veniva attribuito a queste entità incorporee come rivelazione dell’al di là.
Cosa c'è oltre la vita fisica? Domanda alla quale hanno tentato di rispondere filosofi di tutte le età dell'uomo. In ogni opera filosofica. A partire dalla gnoseologia, ovvero la conoscenza del conosciuto, e osservando la natura, si è cercato di cogliere il senso della vita e il senso della morte.
Kardec, nella seconda metà de l'800, ha una intuizione, evocare gli spiriti e dalle loro rilevazione studiare cosa accade dopo aver lasciato l'involucro fisico. La Chiesa non condanna più la evocazioni dei morti, retaggio biblico della legge di Mosè.
Nella sua opera, Kardec, compie un viaggio straordinario, in cui parla del mondo, delle sue ere geologiche e le mette a confronto con la Bibbia, ma fa di più, parla di inferno, purgatorio e paradiso come di rappresentazioni simboliche, sostituite – nel mondo spiritista - da anime o spiriti felici, in condizioni mediocri, anime sofferenti e indurite. Sovrasta tutto l'idea di un Dio troppo buono da essere vendicativo affliggendo peni eterne. Si potrebbe dire che il libro mostra una religione più credibile dove alla fine uno passa ad altra vita spirituale portando il proprio corredo e se è limitato partirà da un livello basso e se è un criminale il suo sarà un viaggio nelle tenebre per lungo tempo. Le tenebre che spesso vengono evocate anche oggi da Papa Francesco come luogo dal quale muoverci per andare verso la luce verso un Dio misericordioso verso tutti. Proprio quello che l’eretico Kardec scriveva 150 anni fa.
Un libro da leggere per cultura personale, soprattutto. Kardec è famoso per aver inventato lo spiritismo, molto caro a medium, parapsicologi e amanti dell'occulto. Ma, leggendo gusterete questo linguaggio delicato, pedagogico senza la pretesa di voler convincere ma come studio e ricerca immergendovi in quella della Società Parigina di spiritualismo del 1860, dove Kardec assisteva alle sedute e trascriveva meticolosamente tutto ciò che veniva attribuito a queste entità incorporee come rivelazione dell’al di là.