Author: | Francesca Mazzucato | ISBN: | 9788861556607 |
Publisher: | Giraldi Editore | Publication: | July 28, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Francesca Mazzucato |
ISBN: | 9788861556607 |
Publisher: | Giraldi Editore |
Publication: | July 28, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Una storia quasi vera, non autorizzata, politicamente scorretta, indispensabile. La storia di Jess Spring, del suo blog e del suo percorso: dalla negazione adolescenziale del suo corpo “grande” al raggiungimento dell’amore per se stessa e del suo corpo, che è stato sempre un ingombro e motivo di vergogna, e che invece diventa territorio di rilancio di sé: un lavoro come modella oversize e una nuova collezione sua personale come nascente stilista per taglie forti, la rottura consapevole dei canoni dominanti che esigono corpi magri, perfetti, controllabili, e una nuova visione dei rapporti.
Ancora il tema del corpo, declinato da una scrittrice che di questo si è sempre occupata con una cifra narrativa unica e con un accurato montaggio ipercontemporaneo.
Siamo soffocati da stereotipi irreali, canoni di bellezza determinati da giornali patinati e da modelle appena più che adolescenti con la fame tenuta a bada da troppe anfetamine. Abiti sempre più stretti, obblighi sempre più rigidi, puoi indossare questo, mai le righe, mai le braccia nude, questo copre e va bene, questo no, indici di massa corporea più rigidi in un mondo reale fluido, dove tutto è cambiamento. I corpi si dilatano e si allargano nel corso di una vita, si crepano, cambiano, si feriscono, acquistano bellezza obliqua, consapevolezza differente. A volte per caso, per scelta. Per il metabolismo che muta, per una malattia, a volte per la fame. Se non si frena tutto questo, arriva un senso di colpa che soffoca e soverchia, toglie il respiro.
Sempre più persone soffrono di disordini alimentari, i corpi diventano bollicine, fisarmoniche, aumentano, diminuiscono, aumentano di nuovo, fra lacrime e fasulle soddisfazioni nel tentativo affannoso di somigliare a quello che si vede in televisione o sulle lucide pagine patinate che propongono sogni crudeli di donne bioniche, inesistenti femmine OGM. Si tratta di una rincorsa ansiosa per afferrare, fallendo sempre, una bellezza sempregiovane, sempresana, eterna e inscalfibile. Questo è il messaggio che sfregia soprattutto le donne (ma non solo) ne mina con colpevole consapevolezza autostima e considerazione da decenni.
Un messaggio crudele, che non tiene conto di un dato di fatto: tutto cambia, modificando la latitudine, il punto di vista, il cuore e lo sguardo si può vedere la relatività di quello che consideriamo normale e giusto. Adatto e apprezzabile. Tutto cambia col tempo, saremo sempre fuori posto o fuori strada se non comprendiamo e “abitiamo” le nostre imperfezioni. Possiamo farle splendere. Nessuno è sbagliato. Dobbiamo vivere e sentire il nostro corpo, dargli valore.
Liberamente ispirato alla vita di Tess Holliday.
Una storia quasi vera, non autorizzata, politicamente scorretta, indispensabile. La storia di Jess Spring, del suo blog e del suo percorso: dalla negazione adolescenziale del suo corpo “grande” al raggiungimento dell’amore per se stessa e del suo corpo, che è stato sempre un ingombro e motivo di vergogna, e che invece diventa territorio di rilancio di sé: un lavoro come modella oversize e una nuova collezione sua personale come nascente stilista per taglie forti, la rottura consapevole dei canoni dominanti che esigono corpi magri, perfetti, controllabili, e una nuova visione dei rapporti.
Ancora il tema del corpo, declinato da una scrittrice che di questo si è sempre occupata con una cifra narrativa unica e con un accurato montaggio ipercontemporaneo.
Siamo soffocati da stereotipi irreali, canoni di bellezza determinati da giornali patinati e da modelle appena più che adolescenti con la fame tenuta a bada da troppe anfetamine. Abiti sempre più stretti, obblighi sempre più rigidi, puoi indossare questo, mai le righe, mai le braccia nude, questo copre e va bene, questo no, indici di massa corporea più rigidi in un mondo reale fluido, dove tutto è cambiamento. I corpi si dilatano e si allargano nel corso di una vita, si crepano, cambiano, si feriscono, acquistano bellezza obliqua, consapevolezza differente. A volte per caso, per scelta. Per il metabolismo che muta, per una malattia, a volte per la fame. Se non si frena tutto questo, arriva un senso di colpa che soffoca e soverchia, toglie il respiro.
Sempre più persone soffrono di disordini alimentari, i corpi diventano bollicine, fisarmoniche, aumentano, diminuiscono, aumentano di nuovo, fra lacrime e fasulle soddisfazioni nel tentativo affannoso di somigliare a quello che si vede in televisione o sulle lucide pagine patinate che propongono sogni crudeli di donne bioniche, inesistenti femmine OGM. Si tratta di una rincorsa ansiosa per afferrare, fallendo sempre, una bellezza sempregiovane, sempresana, eterna e inscalfibile. Questo è il messaggio che sfregia soprattutto le donne (ma non solo) ne mina con colpevole consapevolezza autostima e considerazione da decenni.
Un messaggio crudele, che non tiene conto di un dato di fatto: tutto cambia, modificando la latitudine, il punto di vista, il cuore e lo sguardo si può vedere la relatività di quello che consideriamo normale e giusto. Adatto e apprezzabile. Tutto cambia col tempo, saremo sempre fuori posto o fuori strada se non comprendiamo e “abitiamo” le nostre imperfezioni. Possiamo farle splendere. Nessuno è sbagliato. Dobbiamo vivere e sentire il nostro corpo, dargli valore.
Liberamente ispirato alla vita di Tess Holliday.