Author: | Emilio De Marchi | ISBN: | 9788832513493 |
Publisher: | Bauer Books | Publication: | February 8, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Emilio De Marchi |
ISBN: | 9788832513493 |
Publisher: | Bauer Books |
Publication: | February 8, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il barone napoletano Carlo Coriolano di Santafusca è alle prese con un grosso problema: ha appena ricevuto la richiesta di restituire entro due settimane una cartella di 15.000 lire al canonico amministratore del Sacro Monte delle Orfanelle, altrimenti sarà denunciato. Trovandosi già nell'albo degli insolvibili e non in grado di ripianare il debito, il barone decide di rivolgersi a padre Cirillo, detto u prevete, un prete dedito più al denaro che alla missione religiosa, per proporgli la vendita del suo palazzo, la Villa di Santafusca.
Il barone ed il prete si incontrano e raggiungono un accordo sulla vendita della Villa per una somma di 30.000 lire, tuttavia entrambi non hanno palesato le loro vere intenzioni. Padre Cirillo ha in animo di truffare il barone, perché sa che la Sacra Mensa Diocesana è disposta a pagare l'edificio forse fino a 120.000 lire per collocarvi un seminario e un collegio teologico: se l'operazione riuscirà, prete Cirillo potrà "salvare per sé il diritto di una stanza nel collegio coll'obbligo di una messa quotidiana" e nel frattempo lascerà il suo squallido bugigattolo e si libererà dei popolani napoletani che lo assillano con la richiesta di numeri da giocare al lotto. L'idea che ronza in capo al barone è invece molto più oscura: far "sparire" Don Cirillo al suo arrivo alla Villa, in modo da poter mettere le mani sulle enormi ricchezze del prete.
Il barone napoletano Carlo Coriolano di Santafusca è alle prese con un grosso problema: ha appena ricevuto la richiesta di restituire entro due settimane una cartella di 15.000 lire al canonico amministratore del Sacro Monte delle Orfanelle, altrimenti sarà denunciato. Trovandosi già nell'albo degli insolvibili e non in grado di ripianare il debito, il barone decide di rivolgersi a padre Cirillo, detto u prevete, un prete dedito più al denaro che alla missione religiosa, per proporgli la vendita del suo palazzo, la Villa di Santafusca.
Il barone ed il prete si incontrano e raggiungono un accordo sulla vendita della Villa per una somma di 30.000 lire, tuttavia entrambi non hanno palesato le loro vere intenzioni. Padre Cirillo ha in animo di truffare il barone, perché sa che la Sacra Mensa Diocesana è disposta a pagare l'edificio forse fino a 120.000 lire per collocarvi un seminario e un collegio teologico: se l'operazione riuscirà, prete Cirillo potrà "salvare per sé il diritto di una stanza nel collegio coll'obbligo di una messa quotidiana" e nel frattempo lascerà il suo squallido bugigattolo e si libererà dei popolani napoletani che lo assillano con la richiesta di numeri da giocare al lotto. L'idea che ronza in capo al barone è invece molto più oscura: far "sparire" Don Cirillo al suo arrivo alla Villa, in modo da poter mettere le mani sulle enormi ricchezze del prete.