Il Candelabro Sepolto

Fiction & Literature, Historical
Cover of the book Il Candelabro Sepolto by Stefan Zweig, Fabio Isman, Skira
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Stefan Zweig, Fabio Isman ISBN: 9788857220376
Publisher: Skira Publication: May 28, 2013
Imprint: Skira Language: Italian
Author: Stefan Zweig, Fabio Isman
ISBN: 9788857220376
Publisher: Skira
Publication: May 28, 2013
Imprint: Skira
Language: Italian

Che fine ha fatto la Menorah, il simbolo per eccellenza del popolo ebraico che illuminava l’arca del Tempio di Gerusalemme? Dopo la distruzione del tempio e il saccheggio della città, nel 70 d.C., fu portata a Roma, in trionfo da Tito insieme agli altri tesori trafugati agli ebrei, un bottino talmente prezioso da essere raffigurato sull’Arco dell’imperatore. Per anni il candelabro fu conservato insieme con le altre spoglie della prima guerra giudaica, finché a Roma arrivarono i Vandali di Genserico che ne fecero ancora bottino di guerra portandola a Cartagine, di nuovo in trionfo. Ma solo finché Giustiniano non riuscì a recuperarla per trasferirla a Bisanzio, poi chissà... Stefan Zweig racconta il suo vagare come metafora stessa del popolo errante, pochi anni prima di porre fine alla propria esistenza di esiliato, in fuga dall’oppressione nazista. In una scintillante postfazione Fabio Isman si mette a sua volta alla ricerca della Menorah per scoprire che potrebbe trovarsi ancora a Roma... Roma, 455 d.C.: durante il saccheggio i Vandali trafugano come bottino di guerra la Menorah (l’antico candelabro a sette braccia) del Tempio di Gerusalemme, portata a Roma da Tito. Tra la comunità ebraica si diffonde ungrande scoramento: il simbolo più antico, il fondamento stesso dell’identità del popolo ebraico è andato perduto e deve essere recuperato a ogni costo. Con il suo stile cristallino Stefan Zweig ricostruisce una vicenda che è per molti versi un vero e proprio mito fondativo del popolo ebraico, e poco importa se a volte il suo racconto ceda il passo alla leggenda. “Le leggende fiorite sulla scomparsa della Menorah sono quasi infinite” si legge nella postfazione di Fabio Isman. “E tutte, come anche il racconto di Stefan Zweig, hanno un unico obiettivo: mantenerla in vita.”

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Che fine ha fatto la Menorah, il simbolo per eccellenza del popolo ebraico che illuminava l’arca del Tempio di Gerusalemme? Dopo la distruzione del tempio e il saccheggio della città, nel 70 d.C., fu portata a Roma, in trionfo da Tito insieme agli altri tesori trafugati agli ebrei, un bottino talmente prezioso da essere raffigurato sull’Arco dell’imperatore. Per anni il candelabro fu conservato insieme con le altre spoglie della prima guerra giudaica, finché a Roma arrivarono i Vandali di Genserico che ne fecero ancora bottino di guerra portandola a Cartagine, di nuovo in trionfo. Ma solo finché Giustiniano non riuscì a recuperarla per trasferirla a Bisanzio, poi chissà... Stefan Zweig racconta il suo vagare come metafora stessa del popolo errante, pochi anni prima di porre fine alla propria esistenza di esiliato, in fuga dall’oppressione nazista. In una scintillante postfazione Fabio Isman si mette a sua volta alla ricerca della Menorah per scoprire che potrebbe trovarsi ancora a Roma... Roma, 455 d.C.: durante il saccheggio i Vandali trafugano come bottino di guerra la Menorah (l’antico candelabro a sette braccia) del Tempio di Gerusalemme, portata a Roma da Tito. Tra la comunità ebraica si diffonde ungrande scoramento: il simbolo più antico, il fondamento stesso dell’identità del popolo ebraico è andato perduto e deve essere recuperato a ogni costo. Con il suo stile cristallino Stefan Zweig ricostruisce una vicenda che è per molti versi un vero e proprio mito fondativo del popolo ebraico, e poco importa se a volte il suo racconto ceda il passo alla leggenda. “Le leggende fiorite sulla scomparsa della Menorah sono quasi infinite” si legge nella postfazione di Fabio Isman. “E tutte, come anche il racconto di Stefan Zweig, hanno un unico obiettivo: mantenerla in vita.”

More books from Skira

Cover of the book L'arte in guerra by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Il mondo senza sonno by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book La moneta di Akragas by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Piero. Un pittore per due nemici by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Come una pietra leggera by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Quando Roma era un Paradiso by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book I fratelli Oppermann by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Dentro il labirinto by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Nuovi riti, nuovi miti by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Si parla troppo di silenzio by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book L' intervallo perduto by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book La creatura del desiderio by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Morte di un magnate americano by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book L’amorosa figura by Stefan Zweig, Fabio Isman
Cover of the book Non chiedere cosa sarà il futuro by Stefan Zweig, Fabio Isman
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy