Sei anni di incessante lavoro precedono l’uscita del libro, nel 1910, e dieci anni di “siccità” artistica la seguono. Sorta di romanzo-diario autobiografico, il Malte è la documentazione artistica, e per molti aspetti rivoluzionaria, di una tormentosa condizione esistenziale: quella dell’artista chiuso nella propria interiorità; ed è anche la prova, sconcertante, della crisi del romanzo ottocentesco. Libro permeato d’interni e d’interiorità, di nomi e di nomi di cose, che riesce a tradurre in parola anche gli eventi più infimi e impercettibili, anche l’orribile e il terribile, il Malte è una delle poche opere poste sulla soglia della modernità letteraria.
Sei anni di incessante lavoro precedono l’uscita del libro, nel 1910, e dieci anni di “siccità” artistica la seguono. Sorta di romanzo-diario autobiografico, il Malte è la documentazione artistica, e per molti aspetti rivoluzionaria, di una tormentosa condizione esistenziale: quella dell’artista chiuso nella propria interiorità; ed è anche la prova, sconcertante, della crisi del romanzo ottocentesco. Libro permeato d’interni e d’interiorità, di nomi e di nomi di cose, che riesce a tradurre in parola anche gli eventi più infimi e impercettibili, anche l’orribile e il terribile, il Malte è una delle poche opere poste sulla soglia della modernità letteraria.