Author: | Fulvio Canetti | ISBN: | 9788862402262 |
Publisher: | Edizioni Terra Santa | Publication: | April 3, 2014 |
Imprint: | Edizioni Terra Santa | Language: | Italian |
Author: | Fulvio Canetti |
ISBN: | 9788862402262 |
Publisher: | Edizioni Terra Santa |
Publication: | April 3, 2014 |
Imprint: | Edizioni Terra Santa |
Language: | Italian |
Tre racconti, sospesi tra ricordi personali, ricostruzioni storiche (l’eccidio di Caiazzo del 1943) e testimonianze (tra tutte, quella di Lello Perugia, il “Cesare” de La Tregua di Primo Levi), conducono il lettore a rivivere una delle pagine più buie del XX secolo: la seconda guerra mondiale e la tragedia della Shoà. Fulvio Canetti in quegli anni era solo un bambino. Un bambino ebreo. A distanza di tanti anni ha scelto di raccontare la sua storia, nei lunghi mesi che lo videro rifugiarsi, insieme alla famiglia, sulle colline nei dintorni di Montecassino: i giochi spensierati e le avventure con i coetanei, nonostante i drammi del mondo degli adulti; l’esperienza della fame e delle privazioni; l’incontro ravvicinato con la crudeltà dei nazisti, per sempre indelebile nella sua memoria di uomo; la prigionia dello zio in un lager polacco e il suo ritorno a casa, quasi irriconoscibile; la morte del padre. «Scrivere di queste cose è stato per me durissimo, e allora perché farlo? Per ricordare. Chiunque volti le spalle o chiuda gli occhi di fronte alla Shoà offende non solo la memoria delle vittime, ma l’uomo stesso creato a immagine di JHWH».
Tre racconti, sospesi tra ricordi personali, ricostruzioni storiche (l’eccidio di Caiazzo del 1943) e testimonianze (tra tutte, quella di Lello Perugia, il “Cesare” de La Tregua di Primo Levi), conducono il lettore a rivivere una delle pagine più buie del XX secolo: la seconda guerra mondiale e la tragedia della Shoà. Fulvio Canetti in quegli anni era solo un bambino. Un bambino ebreo. A distanza di tanti anni ha scelto di raccontare la sua storia, nei lunghi mesi che lo videro rifugiarsi, insieme alla famiglia, sulle colline nei dintorni di Montecassino: i giochi spensierati e le avventure con i coetanei, nonostante i drammi del mondo degli adulti; l’esperienza della fame e delle privazioni; l’incontro ravvicinato con la crudeltà dei nazisti, per sempre indelebile nella sua memoria di uomo; la prigionia dello zio in un lager polacco e il suo ritorno a casa, quasi irriconoscibile; la morte del padre. «Scrivere di queste cose è stato per me durissimo, e allora perché farlo? Per ricordare. Chiunque volti le spalle o chiuda gli occhi di fronte alla Shoà offende non solo la memoria delle vittime, ma l’uomo stesso creato a immagine di JHWH».