Fuga dalla città

Taranto, oggi in Italia è il simbolo dell’inquinamento industriale e della voglia di risanare lo scempio del passato. In questo libro l’autore ripercorre la sua vita descrivendo l’ambiente degli anni cinquanta e sessanta, quando l’insediamento industriale prendeva piede, mentre la città moriva culturalmente, un degrado politico sociale che porta molti giovani, che non accettavano il fumo siderurgico, a fuggire. Ma è anche il racconto di fermenti culturali, di prime iniziative di animazione culturale, il teatro amatoriale, la ricerca sociologica, i primi amori. Trent’anni di vita personale interfacciati con l’avanzare di una finta modernità mentre la politica faceva i primi suoi guai trasformando un grande sogno di cambiamento in interesse personale di qualcuno.