Author: | Luigi Barbetta | ISBN: | 9788822835154 |
Publisher: | Luigi Barbetta | Publication: | August 22, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Luigi Barbetta |
ISBN: | 9788822835154 |
Publisher: | Luigi Barbetta |
Publication: | August 22, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il ragtime proposto si ispira alle composizioni di Scott Joplin e dai suoi lavori desume struttura formale e brillantezza: è proprio il carattere allegro ad essere un elemento tipico del genere considerandone la destinazione d’uso. La forma è individuabile in A B A C B A D B, ma ciò non toglie che si possano effettuare dei “tagli” o delle “sostituzioni” per rendere l’esecuzione più vicina ai propri gusti, soluzione nel corso del tempo, spesso applicata a questo stile, con dei collage realizzati a piacimento dell’esecutore. Dal punto di vista didattico, proprio un approccio effettuato scomponendo letteralmente questo rag, per poi ri-assemblarlo in un secondo momento, potrebbe rappresentare un’ottima chiave di studio. Esso permette di sviluppare delle capacità tecniche inerenti all’uso del legato ascendente e discendente e del legato singolo e parallelo con lo stesso dito, che in un gergo più moderno prende il nome di slide. Inoltre l’uso di intervalli “spezzati” costituisce un buon esercizio tecnico di controllo della mano destra, con l’alternanza P i P m. Da non sottovalutare l’utilizzo del ritmo swing che rappresenta un più che ottimo elemento di caratterizzazione del brano e che, in questo caso, considerando la velocità sostenuta del pezzo, consente di poter sviluppare capacità ritmiche utili ad un successivo approccio verso altri generi. Questo lavoro raggiunge, nella sua estensione massima, il mi della prima corda nell’ottava superiore (battuta 47), coprendo un parte importante del manico e questa difficoltà che pone nello studio potrebbe rappresentare uno stimolo per l’allievo, considerando anche il risultato musicale “accattivante” ottenibile. L’utilizzo del materiale insito nel pezzo, riscontrabile in quello pentafonico, della scala maggiore e dei cromatismi, così come la presenza dei turn around, (batt. 8-9, 22-23, 30-31, 44-45, 55-56) elementi retorici del blues (e ovviamente, per derivazione, anche del ragtime) che consentono la ripresa della stessa sezione o l’approdo in una nuova, potrebbero essere oggetto di studio analitico e strumento per una prassi improvvisativa.
Il ragtime proposto si ispira alle composizioni di Scott Joplin e dai suoi lavori desume struttura formale e brillantezza: è proprio il carattere allegro ad essere un elemento tipico del genere considerandone la destinazione d’uso. La forma è individuabile in A B A C B A D B, ma ciò non toglie che si possano effettuare dei “tagli” o delle “sostituzioni” per rendere l’esecuzione più vicina ai propri gusti, soluzione nel corso del tempo, spesso applicata a questo stile, con dei collage realizzati a piacimento dell’esecutore. Dal punto di vista didattico, proprio un approccio effettuato scomponendo letteralmente questo rag, per poi ri-assemblarlo in un secondo momento, potrebbe rappresentare un’ottima chiave di studio. Esso permette di sviluppare delle capacità tecniche inerenti all’uso del legato ascendente e discendente e del legato singolo e parallelo con lo stesso dito, che in un gergo più moderno prende il nome di slide. Inoltre l’uso di intervalli “spezzati” costituisce un buon esercizio tecnico di controllo della mano destra, con l’alternanza P i P m. Da non sottovalutare l’utilizzo del ritmo swing che rappresenta un più che ottimo elemento di caratterizzazione del brano e che, in questo caso, considerando la velocità sostenuta del pezzo, consente di poter sviluppare capacità ritmiche utili ad un successivo approccio verso altri generi. Questo lavoro raggiunge, nella sua estensione massima, il mi della prima corda nell’ottava superiore (battuta 47), coprendo un parte importante del manico e questa difficoltà che pone nello studio potrebbe rappresentare uno stimolo per l’allievo, considerando anche il risultato musicale “accattivante” ottenibile. L’utilizzo del materiale insito nel pezzo, riscontrabile in quello pentafonico, della scala maggiore e dei cromatismi, così come la presenza dei turn around, (batt. 8-9, 22-23, 30-31, 44-45, 55-56) elementi retorici del blues (e ovviamente, per derivazione, anche del ragtime) che consentono la ripresa della stessa sezione o l’approdo in una nuova, potrebbero essere oggetto di studio analitico e strumento per una prassi improvvisativa.