Fior di Sardegna

Fiction & Literature, Family Life, Classics, Romance
Cover of the book Fior di Sardegna by Grazia Deledda, Scrivere
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Grazia Deledda ISBN: 9788866610045
Publisher: Scrivere Publication: May 25, 2011
Imprint: Language: Italian
Author: Grazia Deledda
ISBN: 9788866610045
Publisher: Scrivere
Publication: May 25, 2011
Imprint:
Language: Italian

Fermarsi in un sito sconosciuto e montuoso dell’isola di Sardegna, cogliere fra i lentischi e le roccie una timida rosa montana, nata all’ombra degli elci e fra i profumi delle folte borraccine, - esaminarla foglia per foglia, sino agli intimi più segreti ed olezzanti del suo calice, - descrivere le tinte rosee sfumate in diafani pallori o in porpore di fuoco, i misteriosi profumi miti sotto le perle della rugiada, acri sotto ai raggi ardenti del solleone, - ecco il modesto scopo del presente Racconto.
Chiunque da una novella sarda attende le solite storie atroci di sangue, di odî feroci e di amori terribili, non legga questo povero lavoro, ché nulla troverà di tutto ciò. Chi invece ama conoscere un poco i costumi, le passioni, gli usi odierni, la vita e i paesaggi del centro della Sardegna legga con pazienza e bontà queste modeste pagine, che tutto ciò descrivono con fedeltà, secondo le poche forze della giovane autrice, - la quale prega infine i suoi lettori Sardi di non offendersi se per caso trovano qualche fortuita rassomiglianza di nomi, non intendendo alludere a nessuno col narrare casi accaduti soltanto nella sua fantasia - e i colti lettori del Continente di perdonarle gli errori e le imperfezioni, pensando che essa, ancora inesperta nell’arte dello scrivere, ma sempre pronta a perfezionarsi col tempo, non conta ancora venti anni.

Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.
La narrativa della Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità. È stata ipotizzata una somiglianza con il verismo di Giovanni Verga ma, a volte, anche con il decadentismo di Gabriele D'Annunzio, oltre alla scrittura di Lev Nikolaevic Tolstoj e di Honoré de Balzac di cui tra l'altro la Deledda tradusse in italiano l'Eugenia Grandet. Tuttavia la Deledda esprime una scrittura personale che affonda le sue radici nella conoscenza della cultura e della tradizione sarda, in particolare della Barbagia.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Fermarsi in un sito sconosciuto e montuoso dell’isola di Sardegna, cogliere fra i lentischi e le roccie una timida rosa montana, nata all’ombra degli elci e fra i profumi delle folte borraccine, - esaminarla foglia per foglia, sino agli intimi più segreti ed olezzanti del suo calice, - descrivere le tinte rosee sfumate in diafani pallori o in porpore di fuoco, i misteriosi profumi miti sotto le perle della rugiada, acri sotto ai raggi ardenti del solleone, - ecco il modesto scopo del presente Racconto.
Chiunque da una novella sarda attende le solite storie atroci di sangue, di odî feroci e di amori terribili, non legga questo povero lavoro, ché nulla troverà di tutto ciò. Chi invece ama conoscere un poco i costumi, le passioni, gli usi odierni, la vita e i paesaggi del centro della Sardegna legga con pazienza e bontà queste modeste pagine, che tutto ciò descrivono con fedeltà, secondo le poche forze della giovane autrice, - la quale prega infine i suoi lettori Sardi di non offendersi se per caso trovano qualche fortuita rassomiglianza di nomi, non intendendo alludere a nessuno col narrare casi accaduti soltanto nella sua fantasia - e i colti lettori del Continente di perdonarle gli errori e le imperfezioni, pensando che essa, ancora inesperta nell’arte dello scrivere, ma sempre pronta a perfezionarsi col tempo, non conta ancora venti anni.

Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.
La narrativa della Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità. È stata ipotizzata una somiglianza con il verismo di Giovanni Verga ma, a volte, anche con il decadentismo di Gabriele D'Annunzio, oltre alla scrittura di Lev Nikolaevic Tolstoj e di Honoré de Balzac di cui tra l'altro la Deledda tradusse in italiano l'Eugenia Grandet. Tuttavia la Deledda esprime una scrittura personale che affonda le sue radici nella conoscenza della cultura e della tradizione sarda, in particolare della Barbagia.

More books from Scrivere

Cover of the book Da Quarto al Volturno by Grazia Deledda
Cover of the book Il Moliere by Grazia Deledda
Cover of the book La virtù di Checchina by Grazia Deledda
Cover of the book Eneide by Grazia Deledda
Cover of the book L'idiota by Grazia Deledda
Cover of the book Don Chisciotte della Mancia by Grazia Deledda
Cover of the book Dalla Terra alla Luna by Grazia Deledda
Cover of the book Demetrio Pianelli by Grazia Deledda
Cover of the book 40 novelle by Grazia Deledda
Cover of the book Ebook di prova realizzato con BackTypo by Grazia Deledda
Cover of the book L'avaro by Grazia Deledda
Cover of the book Le meraviglie del Duemila by Grazia Deledda
Cover of the book Tutte le novelle by Grazia Deledda
Cover of the book Una discesa nel Maelström by Grazia Deledda
Cover of the book Le storie di Murex by Grazia Deledda
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy