Author: | a cura di Concetta Muscato, Giovanni Meli | ISBN: | 9788890227080 |
Publisher: | CMD Edizioni | Publication: | February 7, 2011 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | a cura di Concetta Muscato, Giovanni Meli |
ISBN: | 9788890227080 |
Publisher: | CMD Edizioni |
Publication: | February 7, 2011 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Le Favuli morali sono un'opera di Giovanni Meli, autore siciliano nato a Palermo nel 1740 e morto nel 1815. In queste l’Autore, chiaramente influenzato da Esopo e da La Fontaine, colpisce obiettivi di ordine politico, religioso ed ideologico, anche se la sua polemica sociale non va al di là di un filantropismo paternalistico contrario ad ogni soluzione radicale. Capace di raffigurare il mondo degli animali con estrema minuziosità, il poeta traduce in versi la realtà senza cadere in asprezze letterarie, né tanto meno in un gusto retorico. Va altresì notato che nelle Favuli morali il gusto arcadico delle precedenti opere è definitivamente superato a favore di un linguaggio più fresco ed originale, più nuovo, armonico e capace di entrare in contatto con un pubblico che non è soltanto aristocratico, ma anche borghese, e con dei lettori non solo di elevata, ma di media cultura.
La scelta dell’Editore di pubblicare, non una ristampa anastatica dell’opera, ma un testo arricchito dalle note, tenendo conto del Dizionario delle Voci e delle Maniere oscure, che ritroviamo nell’Appendice delle Poesie siciliane del Meli (Palermo, Pagano, 1853), nasce dall’esigenza di rendere più chiari questi versi cercando di non alterarne il significato e, quindi, con la speranza di accostare non solo i semplici cultori, ma una cerchia più vasta di pubblico e, soprattutto i più giovani, a quello che è stato uno dei maggiori rappresentanti della letteratura siciliana tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Le Favuli morali sono un'opera di Giovanni Meli, autore siciliano nato a Palermo nel 1740 e morto nel 1815. In queste l’Autore, chiaramente influenzato da Esopo e da La Fontaine, colpisce obiettivi di ordine politico, religioso ed ideologico, anche se la sua polemica sociale non va al di là di un filantropismo paternalistico contrario ad ogni soluzione radicale. Capace di raffigurare il mondo degli animali con estrema minuziosità, il poeta traduce in versi la realtà senza cadere in asprezze letterarie, né tanto meno in un gusto retorico. Va altresì notato che nelle Favuli morali il gusto arcadico delle precedenti opere è definitivamente superato a favore di un linguaggio più fresco ed originale, più nuovo, armonico e capace di entrare in contatto con un pubblico che non è soltanto aristocratico, ma anche borghese, e con dei lettori non solo di elevata, ma di media cultura.
La scelta dell’Editore di pubblicare, non una ristampa anastatica dell’opera, ma un testo arricchito dalle note, tenendo conto del Dizionario delle Voci e delle Maniere oscure, che ritroviamo nell’Appendice delle Poesie siciliane del Meli (Palermo, Pagano, 1853), nasce dall’esigenza di rendere più chiari questi versi cercando di non alterarne il significato e, quindi, con la speranza di accostare non solo i semplici cultori, ma una cerchia più vasta di pubblico e, soprattutto i più giovani, a quello che è stato uno dei maggiori rappresentanti della letteratura siciliana tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.