Essere genitori non è un mestiere

Cosa dice la scienza sulle relazioni tra genitori e figli

Nonfiction, Health & Well Being, Psychology, Family Therapy
Cover of the book Essere genitori non è un mestiere by Alison Gopnik, Bollati Boringhieri
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Author: Alison Gopnik ISBN: 9788833975153
Publisher: Bollati Boringhieri Publication: February 23, 2017
Imprint: Bollati Boringhieri Language: Italian
Author: Alison Gopnik
ISBN: 9788833975153
Publisher: Bollati Boringhieri
Publication: February 23, 2017
Imprint: Bollati Boringhieri
Language: Italian

Uno sguardo critico sulla moderna genitorialità «professionale».

Un bambino in età prescolare fa in media 75 domande all’ora. È un vulcano di curiosità, di tentativi ed errori, di invenzione di mondi alternativi, di «facciamo finta che» e di mille cose ancora. E ogni bambino lo è in modo diverso e peculiare, un modo tutto suo. A fronte di questa esuberante diversità, propria di tutti i bambini, la nostra società ha sempre di più prodotto una pletora di rigide «ricette» per educare nel modo «giusto» i nostri figli, proponendo «metodi» infallibili per farne adulti di «successo». La sezione in lingua inglese di Amazon, sotto l’etichetta «Genitori», contiene qualcosa come 60.000 titoli, e quella italiana, coi suoi circa 35.000 libri, non è certo da meno. In inglese la tendenza è resa particolarmente evidente dall’uso del tutto recente del verbo to parent, derivato dal sostantivo parent, genitore: qualcosa che suona come «genitorare», cioè un’azione, come fosse un mestiere, appunto.
Ma essere genitori non è un mestiere, sostiene in questo libro con forza Alison Gopnik. Prendersi cura dei bambini è naturalmente importantissimo, ma non dovrebbe essere inteso come un compito il cui scopo sia quello di produrre un particolare tipo di individuo; piuttosto, significa lasciare che quei piccoli esseri confusionari, imprevedibili e tanto diversi dai genitori siano liberi di svilupparsi secondo le loro caratteristiche. È la differenza che c’è tra un falegname e un giardiniere, sostiene Gopnik, in una felice metafora continuamente richiamata nelle pagine di questo magnifico libro. Un falegname è mosso da uno scopo, assembla il legno, lo taglia e lo modella in modo da raggiungere la forma necessaria a soddisfare una funzione precisa. Il suo è a tutti gli effetti un «mestiere». Un giardiniere invece si confronta con la natura propria delle piante con cui si relaziona; il suo compito è quello di creare attorno a loro l’ambiente migliore perché queste si sviluppino al meglio seguendo le proprie caratteristiche.

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Uno sguardo critico sulla moderna genitorialità «professionale».

Un bambino in età prescolare fa in media 75 domande all’ora. È un vulcano di curiosità, di tentativi ed errori, di invenzione di mondi alternativi, di «facciamo finta che» e di mille cose ancora. E ogni bambino lo è in modo diverso e peculiare, un modo tutto suo. A fronte di questa esuberante diversità, propria di tutti i bambini, la nostra società ha sempre di più prodotto una pletora di rigide «ricette» per educare nel modo «giusto» i nostri figli, proponendo «metodi» infallibili per farne adulti di «successo». La sezione in lingua inglese di Amazon, sotto l’etichetta «Genitori», contiene qualcosa come 60.000 titoli, e quella italiana, coi suoi circa 35.000 libri, non è certo da meno. In inglese la tendenza è resa particolarmente evidente dall’uso del tutto recente del verbo to parent, derivato dal sostantivo parent, genitore: qualcosa che suona come «genitorare», cioè un’azione, come fosse un mestiere, appunto.
Ma essere genitori non è un mestiere, sostiene in questo libro con forza Alison Gopnik. Prendersi cura dei bambini è naturalmente importantissimo, ma non dovrebbe essere inteso come un compito il cui scopo sia quello di produrre un particolare tipo di individuo; piuttosto, significa lasciare che quei piccoli esseri confusionari, imprevedibili e tanto diversi dai genitori siano liberi di svilupparsi secondo le loro caratteristiche. È la differenza che c’è tra un falegname e un giardiniere, sostiene Gopnik, in una felice metafora continuamente richiamata nelle pagine di questo magnifico libro. Un falegname è mosso da uno scopo, assembla il legno, lo taglia e lo modella in modo da raggiungere la forma necessaria a soddisfare una funzione precisa. Il suo è a tutti gli effetti un «mestiere». Un giardiniere invece si confronta con la natura propria delle piante con cui si relaziona; il suo compito è quello di creare attorno a loro l’ambiente migliore perché queste si sviluppino al meglio seguendo le proprie caratteristiche.

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