Author: | Filippo Ghira | ISBN: | 9781311914033 |
Publisher: | Fuoco Edizioni | Publication: | May 2, 2014 |
Imprint: | Smashwords Edition | Language: | Italian |
Author: | Filippo Ghira |
ISBN: | 9781311914033 |
Publisher: | Fuoco Edizioni |
Publication: | May 2, 2014 |
Imprint: | Smashwords Edition |
Language: | Italian |
Il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro rappresentano dopo 32 anni una ferita ancora aperta nella storia italiana. Una vicenda della quale continuano ad emergere nuovi particolari e retroscena sconosciuti, tali da far concludere che la versione ufficiale, sostenuta anche dalle sentenze di numerosi processi, sia incompleta e insoddisfacente.
Le interpretazioni sui motivi che hanno spinto i brigatisti rossi, ma non soltanto loro, ad effettuare la strage di Via Fani, rapire il presidente della DC e ucciderlo al termine dei 55 giorni di prigionia, hanno infatti privilegiato una lettura politica “interna” e di tipo ideologico che è insufficiente a spiegare il filo conduttore lungo il quale la vicenda si è sviluppata.
In considerazione del fatto che l’Italia, nel periodo della Guerra Fredda era un Paese “a sovranità limitata”, ne consegue che una interpretazione geopolitica, capace di tenere conto di tutti gli interessi in gioco, deve essere invece la chiave di lettura per comprendere quanto è accaduto. Una visione a tutto campo che tenga conto in primo luogo della variabile rappresentata dagli equilibri dell’intera area mediterranea e di tutti i protagonisti che vi operavano.
Il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro rappresentano dopo 32 anni una ferita ancora aperta nella storia italiana. Una vicenda della quale continuano ad emergere nuovi particolari e retroscena sconosciuti, tali da far concludere che la versione ufficiale, sostenuta anche dalle sentenze di numerosi processi, sia incompleta e insoddisfacente.
Le interpretazioni sui motivi che hanno spinto i brigatisti rossi, ma non soltanto loro, ad effettuare la strage di Via Fani, rapire il presidente della DC e ucciderlo al termine dei 55 giorni di prigionia, hanno infatti privilegiato una lettura politica “interna” e di tipo ideologico che è insufficiente a spiegare il filo conduttore lungo il quale la vicenda si è sviluppata.
In considerazione del fatto che l’Italia, nel periodo della Guerra Fredda era un Paese “a sovranità limitata”, ne consegue che una interpretazione geopolitica, capace di tenere conto di tutti gli interessi in gioco, deve essere invece la chiave di lettura per comprendere quanto è accaduto. Una visione a tutto campo che tenga conto in primo luogo della variabile rappresentata dagli equilibri dell’intera area mediterranea e di tutti i protagonisti che vi operavano.