Author: | Giovanni Pozzi | ISBN: | 9788810967645 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | May 3, 2017 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Giovanni Pozzi |
ISBN: | 9788810967645 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | May 3, 2017 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
La cultura originaria dei cappuccini non si desume dai libri. Né quelli letti né quelli scritti. I frati li conservavano in locali dignitosi, ma spogli, selezionandoli con il ferreo criterio della coerenza a un progetto di vita o tollerandoli perché utili a incoraggiare la pietà. Solidali con coloro che non hanno nome, convinti di non lasciare nulla dietro di sé, se non qualche gesto o parola, i fratelli che nel Cinquecento progettano di tornare all’originario spirito francescano ricercano la più disadorna precarietà. Non possiedono nulla, i loro mezzi di sussistenza sono ridotti all’indispensabile, abitano in penuria e devozione, il loro lessico è specifico e disciplinato, le loro architetture sono essenziali e minimaliste. Un tale progetto si presenta alternativo non solo alla cultura dominante, ma anche a quella specifica di marca francescana e porta inevitabilmente a una diversa interpretazione dei documenti fondatori – la regola e il testamento di Francesco – e della relativa tradizione storica e agiografica. Una rilettura che conduce all’ascetismo estremo e che si traduce, in prima istanza, in una dottrina e in un’arte del levare.
La cultura originaria dei cappuccini non si desume dai libri. Né quelli letti né quelli scritti. I frati li conservavano in locali dignitosi, ma spogli, selezionandoli con il ferreo criterio della coerenza a un progetto di vita o tollerandoli perché utili a incoraggiare la pietà. Solidali con coloro che non hanno nome, convinti di non lasciare nulla dietro di sé, se non qualche gesto o parola, i fratelli che nel Cinquecento progettano di tornare all’originario spirito francescano ricercano la più disadorna precarietà. Non possiedono nulla, i loro mezzi di sussistenza sono ridotti all’indispensabile, abitano in penuria e devozione, il loro lessico è specifico e disciplinato, le loro architetture sono essenziali e minimaliste. Un tale progetto si presenta alternativo non solo alla cultura dominante, ma anche a quella specifica di marca francescana e porta inevitabilmente a una diversa interpretazione dei documenti fondatori – la regola e il testamento di Francesco – e della relativa tradizione storica e agiografica. Una rilettura che conduce all’ascetismo estremo e che si traduce, in prima istanza, in una dottrina e in un’arte del levare.