Author: | Giorgio Astolfi | ISBN: | 9788866900146 |
Publisher: | Edizioni Esordienti E-book | Publication: | April 6, 2012 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Giorgio Astolfi |
ISBN: | 9788866900146 |
Publisher: | Edizioni Esordienti E-book |
Publication: | April 6, 2012 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nel calcio, alla fine degli anni sessanta c’era un numero di categorie inferiore a quelle di oggi. La serie A e la serie B erano le professionistiche e la serie C e la serie D erano le “semipro”. In pratica dalla serie D si poteva accedere alla C (suddivisa in tre gironi: nord (girone A), centro (girone B) e sud (girone C)). A sua volta la serie D era suddivisa in vari gironi che includevano ciascuno varie regioni. Praticamente come oggi, con la differenza di un girone di C (la C2 ora Seconda Divisione) in meno. Le società di serie D funzionavano come le professionistiche con tanto di stipendi e ingaggi ai calciatori, allenamenti quotidiani, premi partita, strutture adeguate e calciatori che si trasferivano da una città all’altra, da una regione all’altra, da nord al centro e al sud. Certo, come oggi, ma quarant’anni or sono. Ovvio che le cose stavano un po’ diversamente, soprattutto tra nord e sud. E questa è appunto la peculiare storia vera, vissuta da un giovane ferrarese aspirante calciatore, che volendo riscattare il fallimento degli anni precedenti, quando giocava nelle giovanili della Spal (assieme a Eddie Reia e Fabio Capello) che militava in serie A, tenta l’avventura del campionato di serie D nella squadra di una cittadina lucana, Bernalda, in provincia di Matera.
Un deprecabile evento, il giallo della conclusione degli spareggi finali, i compagni di sventura, qualche personaggio, l’incontro con l’amore e altro ancora, fanno da sfondo al campionato e alle partite. Tutti ingredienti che lo guideranno verso una crescita più sul piano umano che su quello calcistico.
Nel calcio, alla fine degli anni sessanta c’era un numero di categorie inferiore a quelle di oggi. La serie A e la serie B erano le professionistiche e la serie C e la serie D erano le “semipro”. In pratica dalla serie D si poteva accedere alla C (suddivisa in tre gironi: nord (girone A), centro (girone B) e sud (girone C)). A sua volta la serie D era suddivisa in vari gironi che includevano ciascuno varie regioni. Praticamente come oggi, con la differenza di un girone di C (la C2 ora Seconda Divisione) in meno. Le società di serie D funzionavano come le professionistiche con tanto di stipendi e ingaggi ai calciatori, allenamenti quotidiani, premi partita, strutture adeguate e calciatori che si trasferivano da una città all’altra, da una regione all’altra, da nord al centro e al sud. Certo, come oggi, ma quarant’anni or sono. Ovvio che le cose stavano un po’ diversamente, soprattutto tra nord e sud. E questa è appunto la peculiare storia vera, vissuta da un giovane ferrarese aspirante calciatore, che volendo riscattare il fallimento degli anni precedenti, quando giocava nelle giovanili della Spal (assieme a Eddie Reia e Fabio Capello) che militava in serie A, tenta l’avventura del campionato di serie D nella squadra di una cittadina lucana, Bernalda, in provincia di Matera.
Un deprecabile evento, il giallo della conclusione degli spareggi finali, i compagni di sventura, qualche personaggio, l’incontro con l’amore e altro ancora, fanno da sfondo al campionato e alle partite. Tutti ingredienti che lo guideranno verso una crescita più sul piano umano che su quello calcistico.