Author: | Geoff Wells | ISBN: | 9781507179215 |
Publisher: | Geezer Guides | Publication: | April 3, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Geoff Wells |
ISBN: | 9781507179215 |
Publisher: | Geezer Guides |
Publication: | April 3, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Una ricetta della tradizione adattata in chiave moderna e multietnica...uno spunto interessante e originale!
Molto prima che il IV Conte di Sandwich, accanito giocatore di carte, ordinasse ai suoi servitori che gli fossero portate alcune fette di carne in mezzo a del pane, così che non dovesse interrompere la partita per mangiare, c'era il Pasticcio.
I primi riferimenti al pasticcio sono del XIII secolo, ai tempi di Enrico III. All'epoca, il Pasticcio era soprattutto di carne di cervo, ed era considerato un cibo di lusso. Qualche tempo dopo, la ricetta fu adottata dalla gente comune e divenne famosa grazie ai minatori delle miniere di stagno della Cornovaglia.
La pasta spessa della ricetta restava calda per ore e rendeva il Pasticcio un pranzo comodo e nutriente per i minatori. Secondo una teoria, i minatori che mangiavano il Pasticcio tenendolo per il bordo ripiegato, che veniva poi scartato, non ingerivano l'arsenico che si trovava sulle loro mani dopo aver estratto lo stagno.
Secondo un altro detto, il Pasticcio doveva essere abbastanza robusto da poter sopravvivere al crollo nella miniera.
Una ricetta della tradizione adattata in chiave moderna e multietnica...uno spunto interessante e originale!
Molto prima che il IV Conte di Sandwich, accanito giocatore di carte, ordinasse ai suoi servitori che gli fossero portate alcune fette di carne in mezzo a del pane, così che non dovesse interrompere la partita per mangiare, c'era il Pasticcio.
I primi riferimenti al pasticcio sono del XIII secolo, ai tempi di Enrico III. All'epoca, il Pasticcio era soprattutto di carne di cervo, ed era considerato un cibo di lusso. Qualche tempo dopo, la ricetta fu adottata dalla gente comune e divenne famosa grazie ai minatori delle miniere di stagno della Cornovaglia.
La pasta spessa della ricetta restava calda per ore e rendeva il Pasticcio un pranzo comodo e nutriente per i minatori. Secondo una teoria, i minatori che mangiavano il Pasticcio tenendolo per il bordo ripiegato, che veniva poi scartato, non ingerivano l'arsenico che si trovava sulle loro mani dopo aver estratto lo stagno.
Secondo un altro detto, il Pasticcio doveva essere abbastanza robusto da poter sopravvivere al crollo nella miniera.