Author: | Cristiano Mazzoni | ISBN: | 9788892560772 |
Publisher: | Cristiano Mazzoni | Publication: | March 1, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Cristiano Mazzoni |
ISBN: | 9788892560772 |
Publisher: | Cristiano Mazzoni |
Publication: | March 1, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il giallo, un po' noir è basato sulla costruzione di due personaggi molto ben definiti: il principale, Ben, mai scomposto, tipica “mente brillante” in cui il confine tra charme e “aria di indifferenza” è molto sottile; l’altro, Silvio, un po’ rozzo e delineato in questo senso è ritratto molto bene sia (soprattutto) negli atteggiamenti genuinamente grossolani, sia nella sua (scarsa, o comunque secondaria) capacità di contribuire alle indagini in corso. Aspetto – quest’ultimo – che emerge anche per merito del contrasto con il co-protagonista.
Silvio suscita senz’altro molta simpatia ed è naturale, leggendo, “vederlo” nei suoi movimenti goffi e prigionieri di una corporatura che, se anche non fosse stata descritta, non si sarebbe potuta immaginare diversamente.
È curioso che sia proprio Silvio a “rompere la quarta parete” alla fine del romanzo; in fondo è accettabile da lui, anzi forse quest’aspetto si potrebbe addirittura amplificare, non relegandolo alla sola parte conclusiva del racconto.
L'altro protagonista lo fa l’ambientazione che viene sapientemente “sfruttata”, con descrizioni particolareggiate ma non per questo noiose, e che assume per certi versi anch’essa ruolo di personaggio, rappresentato nei suoi tratti “fisici” e anche in quelli “psicologici”.
La scelta di un taglio leggero e ironico, con una scrittura che scorre abbastanza facilmente.
Ben e Silvio sono alla ricerca di qualcosa di misterioso seguendo gli indizi che qualcuno dissemina attraverso la città. Una caccia al tesoro che si intreccia con i misteri di casa Estense e l'intrigo di reliquie perdute.
Il giallo, un po' noir è basato sulla costruzione di due personaggi molto ben definiti: il principale, Ben, mai scomposto, tipica “mente brillante” in cui il confine tra charme e “aria di indifferenza” è molto sottile; l’altro, Silvio, un po’ rozzo e delineato in questo senso è ritratto molto bene sia (soprattutto) negli atteggiamenti genuinamente grossolani, sia nella sua (scarsa, o comunque secondaria) capacità di contribuire alle indagini in corso. Aspetto – quest’ultimo – che emerge anche per merito del contrasto con il co-protagonista.
Silvio suscita senz’altro molta simpatia ed è naturale, leggendo, “vederlo” nei suoi movimenti goffi e prigionieri di una corporatura che, se anche non fosse stata descritta, non si sarebbe potuta immaginare diversamente.
È curioso che sia proprio Silvio a “rompere la quarta parete” alla fine del romanzo; in fondo è accettabile da lui, anzi forse quest’aspetto si potrebbe addirittura amplificare, non relegandolo alla sola parte conclusiva del racconto.
L'altro protagonista lo fa l’ambientazione che viene sapientemente “sfruttata”, con descrizioni particolareggiate ma non per questo noiose, e che assume per certi versi anch’essa ruolo di personaggio, rappresentato nei suoi tratti “fisici” e anche in quelli “psicologici”.
La scelta di un taglio leggero e ironico, con una scrittura che scorre abbastanza facilmente.
Ben e Silvio sono alla ricerca di qualcosa di misterioso seguendo gli indizi che qualcuno dissemina attraverso la città. Una caccia al tesoro che si intreccia con i misteri di casa Estense e l'intrigo di reliquie perdute.