Dietro la vicenda di Karl Rossmann – un sedicenne mandato dai genitori in America perché dimentichi la donna di bassa estrazione sociale che ha messo incinta – il romanzo nasconde i temi centrali della problematica kafkiana: la metamorfosi come distacco, la colpa senza colpa, l’esperienza frustrante dei rapporti interpersonali assoggettati all’arbitrio e alla prevaricazione dei potenti e sempre sfuggenti nelle loro ambigue motivazioni. Ma è l’assenza di angoscia e di solitudine che colpisce in America: il romanzo è come una parentesi tra le “allucinazioni” delle altre opere di Kafka, e lascia intravedere una sorta di utopia in cui ognuno potrà finalmente, attraverso un lavoro divenuto gioco, realizzare se stesso.
Dietro la vicenda di Karl Rossmann – un sedicenne mandato dai genitori in America perché dimentichi la donna di bassa estrazione sociale che ha messo incinta – il romanzo nasconde i temi centrali della problematica kafkiana: la metamorfosi come distacco, la colpa senza colpa, l’esperienza frustrante dei rapporti interpersonali assoggettati all’arbitrio e alla prevaricazione dei potenti e sempre sfuggenti nelle loro ambigue motivazioni. Ma è l’assenza di angoscia e di solitudine che colpisce in America: il romanzo è come una parentesi tra le “allucinazioni” delle altre opere di Kafka, e lascia intravedere una sorta di utopia in cui ognuno potrà finalmente, attraverso un lavoro divenuto gioco, realizzare se stesso.