Al traditor s'uccida

Nonfiction, History, Renaissance
Cover of the book Al traditor s'uccida by Niccolò Capponi, Il Saggiatore
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Author: Niccolò Capponi ISBN: 9788865763551
Publisher: Il Saggiatore Publication: May 5, 2014
Imprint: Il Saggiatore Language: Italian
Author: Niccolò Capponi
ISBN: 9788865763551
Publisher: Il Saggiatore
Publication: May 5, 2014
Imprint: Il Saggiatore
Language: Italian

La mattina del 26 aprile 1478, nel palazzo Medici a Firenze, famigli e inservienti sono impegnati nei preparativi per il sontuoso banchetto in onore del giovane cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote del pontefice Sisto iv. Nel frattempo, a poca distanza, nel palazzo Pazzi si svolgono traffici ben più loschi: i congiurati definiscono gli ultimi dettagli dell’attentato ai danni dei fratelli Lorenzo e Giuliano de’ Medici, temuti e spesso odiati dominatori della scena politica fiorentina. Poche ore dopo, al termine della messa nel duomo, al grido di «ahi, traditore!» Franceschino de’ Pazzi e Bernardo Bandini aggrediscono Giuliano e lo pugnalano a morte vicino all’altare maggiore. Ferito al collo da due preti sicari, Lorenzo si rifugia coi suoi nella sagrestia serrando la porta. La città piomba nel caos. Le radici della cospirazione si spingono oltre le mura di Firenze. Mani invisibili a Roma, Napoli e Urbino tessevano da tempo una trama sinistra, con l’obiettivo di provocare un drammatico e radicale mutamento di regime nella Repubblica fiorentina. I nomi implicati nella congiura sono molti e di prima grandezza, da Federico da Montefeltro al re di Napoli Ferrante d’Aragona. In cima alla lista, papa Sisto iv. Nel suo Al traditor s’uccida, lo storico Niccolò Capponi ripercorre i cinque lustri di storia italiana culminati nella celebre congiura de’ Pazzi, un affresco in cui figurano i principali protagonisti della scena politica italiana ed europea del secondo Quattrocento. Un dramma rinascimentale, del quale per la prima volta conosciamo compiutamente la trama fatta di intrighi, omicidi, guerre e colpi di scena. Sullo sfondo la storia di Cecco d’Andrea, detto il Veggia, un contadino toscano suo malgrado comprimario in un gioco di potere più grande di lui.

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La mattina del 26 aprile 1478, nel palazzo Medici a Firenze, famigli e inservienti sono impegnati nei preparativi per il sontuoso banchetto in onore del giovane cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote del pontefice Sisto iv. Nel frattempo, a poca distanza, nel palazzo Pazzi si svolgono traffici ben più loschi: i congiurati definiscono gli ultimi dettagli dell’attentato ai danni dei fratelli Lorenzo e Giuliano de’ Medici, temuti e spesso odiati dominatori della scena politica fiorentina. Poche ore dopo, al termine della messa nel duomo, al grido di «ahi, traditore!» Franceschino de’ Pazzi e Bernardo Bandini aggrediscono Giuliano e lo pugnalano a morte vicino all’altare maggiore. Ferito al collo da due preti sicari, Lorenzo si rifugia coi suoi nella sagrestia serrando la porta. La città piomba nel caos. Le radici della cospirazione si spingono oltre le mura di Firenze. Mani invisibili a Roma, Napoli e Urbino tessevano da tempo una trama sinistra, con l’obiettivo di provocare un drammatico e radicale mutamento di regime nella Repubblica fiorentina. I nomi implicati nella congiura sono molti e di prima grandezza, da Federico da Montefeltro al re di Napoli Ferrante d’Aragona. In cima alla lista, papa Sisto iv. Nel suo Al traditor s’uccida, lo storico Niccolò Capponi ripercorre i cinque lustri di storia italiana culminati nella celebre congiura de’ Pazzi, un affresco in cui figurano i principali protagonisti della scena politica italiana ed europea del secondo Quattrocento. Un dramma rinascimentale, del quale per la prima volta conosciamo compiutamente la trama fatta di intrighi, omicidi, guerre e colpi di scena. Sullo sfondo la storia di Cecco d’Andrea, detto il Veggia, un contadino toscano suo malgrado comprimario in un gioco di potere più grande di lui.

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