Author: | L.R. Carrino | ISBN: | 9788858104125 |
Publisher: | Editori Laterza | Publication: | May 18, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza | Language: | Italian |
Author: | L.R. Carrino |
ISBN: | 9788858104125 |
Publisher: | Editori Laterza |
Publication: | May 18, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza |
Language: | Italian |
A Neopoli nisciuno è neo è il racconto di una città dove tutti vogliono cantare. Gira per i suoi trenta quartieri, corre fino in periferia senza smarrire la dritta via tracciata da Ettore Petraroli, novello Virgilio.Neo, come fosse un'emozione troppo proletaria da scontare, un'emozione troppo banale, troppo genericamente esagerata, un'emozione che sta al Buvero, a Scampia, a piazza Sannazaro, a Melito, diversa da quella educata che sta al Vomero, a Santa Lucia, a via dei Mille, a piazza Plebiscito.Questa è la storia, almeno un poco, dei divi di Napoli che fanno alcuni pensano di fare musica. Questa è una storia che passa di bocca in bocca, il più delle volte derisa dagli stessi napoletani, una storia di soldi, di brutte canzoni, di belle frasi, di Smart e Cinquecento sgargianti, di fan urlanti, di televisioni locali, di qualche artista vero, di truffatori e di pochi bravi autori, di gravidanze nascoste dal velo bianco (ancora, sì), di tanti manager padri-padroni, di rari figli di talento, di grosse illusioni e di grandi speranze. Questa è la storia di una geografia, della suddivisione di un territorio come fosse un'India musicale, quartieri spartiti con l'accetta dove regna ora un Franco Ricciardi, ora una Ida Rendano, ora una Maria Nazionale, ora un Natale Galletta, ora un Alessio, ora una Emiliana Cantone, ora un Raffaello, che se ci fosse un castello e ci fossero dei draghi, potremmo chiamarli principi e principesse del regno di Napoli.
A Neopoli nisciuno è neo è il racconto di una città dove tutti vogliono cantare. Gira per i suoi trenta quartieri, corre fino in periferia senza smarrire la dritta via tracciata da Ettore Petraroli, novello Virgilio.Neo, come fosse un'emozione troppo proletaria da scontare, un'emozione troppo banale, troppo genericamente esagerata, un'emozione che sta al Buvero, a Scampia, a piazza Sannazaro, a Melito, diversa da quella educata che sta al Vomero, a Santa Lucia, a via dei Mille, a piazza Plebiscito.Questa è la storia, almeno un poco, dei divi di Napoli che fanno alcuni pensano di fare musica. Questa è una storia che passa di bocca in bocca, il più delle volte derisa dagli stessi napoletani, una storia di soldi, di brutte canzoni, di belle frasi, di Smart e Cinquecento sgargianti, di fan urlanti, di televisioni locali, di qualche artista vero, di truffatori e di pochi bravi autori, di gravidanze nascoste dal velo bianco (ancora, sì), di tanti manager padri-padroni, di rari figli di talento, di grosse illusioni e di grandi speranze. Questa è la storia di una geografia, della suddivisione di un territorio come fosse un'India musicale, quartieri spartiti con l'accetta dove regna ora un Franco Ricciardi, ora una Ida Rendano, ora una Maria Nazionale, ora un Natale Galletta, ora un Alessio, ora una Emiliana Cantone, ora un Raffaello, che se ci fosse un castello e ci fossero dei draghi, potremmo chiamarli principi e principesse del regno di Napoli.