A muso duro

Nonfiction, Entertainment, Performing Arts
Cover of the book A muso duro by Giorgio La Daga, Giorgio La Daga
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Author: Giorgio La Daga ISBN: 9786050345285
Publisher: Giorgio La Daga Publication: January 2, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Giorgio La Daga
ISBN: 9786050345285
Publisher: Giorgio La Daga
Publication: January 2, 2015
Imprint:
Language: Italian

Può un lutto produrre qualcosa di buono?
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"A Muso Duro" è una raccolta nata con una prima storia scritta nel lontano 2004 in seguito a un grave lutto e contenente racconti brevi e qualche poesia .
I primi due racconti che ho scritto (col finale a sorpresa) si intitolano "Martina" e "Fuga ... dal buio" . Non hanno stretta relazione con ciò che mi è capitato, ma li considero entrambi una sorta di 'esercizio creativo' che successivamente mi ha aiutato a tirar fuori ciò che sentivo e provavo. Col secondo in particolare, "Fuga ... dal buio", sentivo più che altro l'esigenza di trasmettere forti sensazioni e, a quanto pare, stando ai commenti di chi l'ha letto (e all'effetto che mi fa tutte le volte che lo rileggo io stesso) sembra che la cosa mi sia riuscita in pieno.
Questo iniziale 'sforzo creativo', però, non mi ha soddisfatto. Dovevo in qualche modo 'sfogare' il dolore che provavo controbilanciandolo con qualcosa di gratificante che già avevo dentro, da subito, da quando quell'evento luttuoso mi ha travolto, ma che sentivo di dover tirare fuori. Sono così nati i racconti "Tributo ... anni 60" e "Bagliori". Il primo, "Tributo ... anni 60", cerca di trasmettere un punto di vista diverso da ciò che usualmente si pensa sia una vita vissuta a muso duro. Il secondo, 'Bagliori', parla di atmosfere e nostalgia. Il racconto "A Muso Duro" l’ho scritto poco dopo i due precedenti ("Tributo ... anni 60" e "Bagliori") dei quali lo considero prosecuzione e complemento e fotografa la realtà (con un occhio alla denuncia sociale nemmeno troppo velata) contribuendo a chiarire l'ottica particolare e, forse, nel complesso diversa di cosa sia una vita vissuta a muso duro. Incoraggiato da ciò che avevo già scritto, immaginando una ipotetica situazione che avrebbe potuto coinvolgere una persona a me cara e immaginando inoltre di volerla in qualche modo avvertire dei pericoli in cui poteva incorrere, ho inventato una storia con un finale amaro ma significativo intitolata "L'abisso". La prima poesia che ho scritto, 'In questo momento ... altrove', è nata pensando a una persona fisicamente lontana da me alla quale ho immaginato di scrivere una lettera. Nel farlo ho messo in evidenza un'amara realtà della vita che tutti ovviamente conosciamo ma sulla quale forse il più delle volte non ci soffermiamo e che, se lo facessimo, probabilmente ci farebbe vedere la vita con occhi diversi. Le poesie "Se parti", "A te", "Se babbo natale" e "El pueblo" (quest'ultima in spagnolo) sono quasi coeve e tra le ultime che ho scritto. In particolare, quando ho scritto "El pueblo", non riuscivo a tirar fuori ciò che sentivo. Avevo buttato giù delle idee ma la stesura non mi convinceva. Spesso quando scrivo ascolto della musica e mentre riflettevo su cosa farne di questa poesia la radio ha trasmesso la canzone di Antonello Venditti "Italia", così ho subito provato a tradurla in spagnolo e mi è sembrato che 'funzionasse' .... continua su Facebook

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Può un lutto produrre qualcosa di buono?
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"A Muso Duro" è una raccolta nata con una prima storia scritta nel lontano 2004 in seguito a un grave lutto e contenente racconti brevi e qualche poesia .
I primi due racconti che ho scritto (col finale a sorpresa) si intitolano "Martina" e "Fuga ... dal buio" . Non hanno stretta relazione con ciò che mi è capitato, ma li considero entrambi una sorta di 'esercizio creativo' che successivamente mi ha aiutato a tirar fuori ciò che sentivo e provavo. Col secondo in particolare, "Fuga ... dal buio", sentivo più che altro l'esigenza di trasmettere forti sensazioni e, a quanto pare, stando ai commenti di chi l'ha letto (e all'effetto che mi fa tutte le volte che lo rileggo io stesso) sembra che la cosa mi sia riuscita in pieno.
Questo iniziale 'sforzo creativo', però, non mi ha soddisfatto. Dovevo in qualche modo 'sfogare' il dolore che provavo controbilanciandolo con qualcosa di gratificante che già avevo dentro, da subito, da quando quell'evento luttuoso mi ha travolto, ma che sentivo di dover tirare fuori. Sono così nati i racconti "Tributo ... anni 60" e "Bagliori". Il primo, "Tributo ... anni 60", cerca di trasmettere un punto di vista diverso da ciò che usualmente si pensa sia una vita vissuta a muso duro. Il secondo, 'Bagliori', parla di atmosfere e nostalgia. Il racconto "A Muso Duro" l’ho scritto poco dopo i due precedenti ("Tributo ... anni 60" e "Bagliori") dei quali lo considero prosecuzione e complemento e fotografa la realtà (con un occhio alla denuncia sociale nemmeno troppo velata) contribuendo a chiarire l'ottica particolare e, forse, nel complesso diversa di cosa sia una vita vissuta a muso duro. Incoraggiato da ciò che avevo già scritto, immaginando una ipotetica situazione che avrebbe potuto coinvolgere una persona a me cara e immaginando inoltre di volerla in qualche modo avvertire dei pericoli in cui poteva incorrere, ho inventato una storia con un finale amaro ma significativo intitolata "L'abisso". La prima poesia che ho scritto, 'In questo momento ... altrove', è nata pensando a una persona fisicamente lontana da me alla quale ho immaginato di scrivere una lettera. Nel farlo ho messo in evidenza un'amara realtà della vita che tutti ovviamente conosciamo ma sulla quale forse il più delle volte non ci soffermiamo e che, se lo facessimo, probabilmente ci farebbe vedere la vita con occhi diversi. Le poesie "Se parti", "A te", "Se babbo natale" e "El pueblo" (quest'ultima in spagnolo) sono quasi coeve e tra le ultime che ho scritto. In particolare, quando ho scritto "El pueblo", non riuscivo a tirar fuori ciò che sentivo. Avevo buttato giù delle idee ma la stesura non mi convinceva. Spesso quando scrivo ascolto della musica e mentre riflettevo su cosa farne di questa poesia la radio ha trasmesso la canzone di Antonello Venditti "Italia", così ho subito provato a tradurla in spagnolo e mi è sembrato che 'funzionasse' .... continua su Facebook

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